Vienna Biennale For Change 2021

IMMAGINIAMO CHE IL NOSTRO PIANETA ABBIA UN FUTURO

Superflux, Invocation for Hope, © Stefan Lux/MAK

Tra le mostre in corso, sul fronte museale si affacciano tematiche ambientali e green a denunciare che, se non ora, quando? Quando si comincerà davvero a fronteggiare sistematicamente e in modo globale l’inquinamento generalizzato e il surriscaldamento climatico del pianeta? Perché c’è l’estrema urgenza di fare leva su nuovi modelli antropologici ed economici!

Si occupa del pianeta la quarta Biennale viennese, con mostre, progetti ed eventi dislocati in cinque diverse istituzioni di cui il MAK (Museo Arti Applicate) è l’epicentro. Le altre tappe: Universität für angewandte Kunst, Kunsthalle, Kunst Haus, Architekturzentrum. Immaginiamo che il nostro pianeta abbia un futuro, recita il titolo di una delle esposizioni. Il focus è essenzialmente su come potrebbe apparire la sostenibilà, ispirata da concetti entrati nell’immaginario, quali Climate Care e Planet Love. E non ultimi, quali impulsi potrebbero essere forniti da arte, architettura e design, nell’era digitale. Ma c’è il sospetto che siano “troppo umane” certe ambizioni affidate alla creatività artistica.

Una delle installazioni più efficaci e dirette di questa biennale è proprio al Mak, opera del collettivo anglo-indiano Superflux. In una grande sala allestita come un moribondo paesaggio boscoso, si percorrono dei sentieri tra alberi inariditi da incendi. Eppure, simbolicamente, i sentieri portano ad una fonte d’acqua che ha il potere di ridare vita alla natura.

Fino al 3 ottobre 2021
Vienna Biennale For Change: Planet Love
ideata e diretta da Christoph Thun-Hohenstein
MAK – Museum für Angewandte Kunst
Stubenring 5
e altri luoghi
www.viennabiennale.org